TRIBUNALE DI NAPOLI - Cittadino Contro Redditometro - IL TRIBUNALE LO GIUDICA ILLEGITTIMO
Il Tribunale civile di Napoli, sezione distaccata di Pozzuoli, ha emesso una sentenza favorevole al ricorso presentato da un cittadino contro il sistema del redditometro, motivando così il giudizio: il redditometro causa: "la soppressione del diritto del contribuente e della sua famiglia ad avere una vita privata ed a poter gestire il proprio denaro". Da tempo infatti il nuovo strumento di lotta all’evasione fiscale, che dovrebbe partire a marzo, è al centro di polemiche infuocate e la sentenza in questione, che in pratica denuncia metodi ritenuti fondamentalmente lesivi dei diritti personali, si inserisce a pieno titolo in questo filone. Con un grado di indubbia autorevolezza in più però, provenendo da un organo istituzionale. “Eppure – commenta a caldo Alessandro Cotto, amministratore delegato del centro studi Eutekne – gli effetti pratici di questa sentenza saranno nulli. C’è anzi il sospetto che si tratti di un’iniziativa di carattere mediatico”. Le ragioni sono presto dette. Innanzitutto si tratta sempre un giudizio che riguarda un singolo caso. “Il solo percorso che si può immaginare possa avere conseguenze più generalizzate – spiega Cotto – è che l’Agenzia delle entrate, come forse prevedibile, faccia ricorso e che dopo i vari gradi di giudizio si arrivi in Corte di Cassazione. Solo una sentenza dell’organo supremo di giustizia (La Cassazzione ) per quanto relativo sempre a un caso isolato, potrebbe avere ripercussioni per tutti i cittadini, visto che tali giudizi come sappiamo fanno giurisprudenza”. Detto, fatto. L'Agenzia guidata da Attilio Befera, ha dichiarato all'Ansa di voler fare appello contro la decisione del giudice "anche perché molte delle spese che lederebbero la riservatezza sono quelle che lo stesso contribuente mette in dichiarazione per ottenere detrazioni''.
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