2014-09-08 16:24:36 Marcello: Così, quella si presentò come la mia occasione per far capire al nuovo arrivato che nella Tana non si scherzava affatto: colpire per primi o essere colpiti era una delle regole.
Questo a chi lo sta dicendo? Al lettore? Al lettore fotte sega e se gli parli lo butti fuori dal racconto.
La vista all’occhio sinistro Diego l’aveva persa anni addietro, durante un incontro da professionista in cui aveva perso anche l’opportunità di una sfolgorante carriera nel mondo della boxe. Da quel momento in poi per lui era stata una continua discesa, tirando a campare e alternando il lavoro da allenatore nelle palestre di Milano con quello di barista, imbianchino, muratore, ma soprattutto di buttafuori al Red Grace, il night del viale Forlanini dove aveva conosciuto Aleksandra, l’ex moglie a cui pagava mensilmente gli alimenti. Alla fine, anche a causa della crisi, Diego aveva deciso di affittare quello scantinato e di aprire una palestra tutta sua, rimanendo lì a tempo pieno. Sospettavo persino che ci dormisse, dentro quel dannato buco.
E quindi? Serve a qualcosa nell'economia della storia? Se si lo mostri, se no lo tagli. A nessuno interessa la triste storia di Diego raccontata in due righe.
Quello era il nomignolo che avevo attribuito allo scantinato in cui ci allenavamo, facendo esplicito riferimento ad un cartone animato della mia infanzia. E del resto, quel postaccio aveva proprio l’aspetto di una vera e propria tana: era umido, buio, maleodorante. La muffa verdastra saliva ovunque lungo le pareti grigie, e il resto era pura miseria: il ring era stato abbozzato da un paio di operai albanesi a cui Diego aveva dato in cambio delle lezioni gratuite; una panca arrugginita, recuperata chissà dove, se ne stava in un angolo insieme ad un vecchio bilanciere troppo carico di pesi; due sacchi da boxe rattoppati con del nastro adesivo pendevano giù dal soffitto, mentre dall’altro lato della sala campeggiava una pera da muro per gli allenamenti veloci. Un paio di luridi tappetini di gomma erano stati abbandonati sul pavimento, e un altro – in condizioni poco migliori – si trovava più in là. Era su quest’ultimo che sospettavo Diego dormisse di notte. Freddi tubi al neon ronzavano sul soffitto illuminando il tutto.
Stai descrivendo, non ci interessa il perchè e il percome, spezza solo il ritmo, e non aggiunge nulla.
Fino a torniamo a noi è una sagra di infodump inutili e raccontato.
Show don't tell!
mentre Diego schivava l’attacco con estrema disinvoltura – leggero piu’ di un ballerino – e mi mandava a sbattere contro le corde del ring con un destro maledettamente forte.
Wow sono proprio li sul ring con il protagonista... Che significa estrema disinvoltura? Si è abbassato? si è spostato di lato? Ha fintato?
Cercai di mantenere una sorta di dignità.
Come? Era già chiaro dal suo comportamento, perchè ripeterlo e pure male?
Sarebbe stato meglio cambiare subito argomento. «Palestra?» intervenni scherzosamente per allentare la tensione. «Qui è praticamente Tana delle Tigri, se sai a cosa mi riferisco.»
Vedi sopra.
Iperaggettivazione e avverbi:
Destro maledettamente potente?
A lui dovevi solamente dare cinque euro al termine della lezione
saltavo puntualmente in groppa al mio vecchio scooter
l’omone fieramente
Gli avverbi sono quasi sempre, prova a toglierli e vedi che va più spedito.
Mi fermo qui.
Good luck.]]>