2015-02-05 17:46:44 Valerio:
2015-02-05 17:46:44 Cacavale:
2015-02-05 17:46:44 McLol: Hai l'intento nascosto di uccidere il prossimo, ed è tanto più vero quanto questo non si da a vedere anzi viene fortemente rimosso tanto da non essere mai evidente, il fatto che non uccidi un passante per strada è la prova inequivocabile che lo vuoi uccidere (!). Troppo comodo così.. Eppure quello che succede è quasi incredibile: la persona sotto la spinta dell'autorità di chi fa certe affermazioni (o della cultura che accetta certe teorie sociali e politiche), si provoca il desiderio e gli da una modalità di esistenza subdola e nascosta. In un secondo momento la stessa teoria trova conferme dell'esistenza del desiderio o del comportamento ritrovandolo dove essa stessa l'ha messo. E se ne compiace. Altro punto che molte teorie trattano secondo me in maniera ingenua è quello dello sfogo. Si nota ad esempio che in certi casi non si manifesta invidia, mentre quando c'è opportunità di non avere ripercussioni personali (ad esempio mischiati ad una folla) questa appare. E conclusione unendo i punti? Nel primo caso era presente ma non "emerge". Stava li in catene aspettando una falla nella cisterna a pressione, per sfogare e dare sollievo al sistema compresso e troppo carico. Ma siamo un sistema idraulico di vasi comunicanti secondo voi? Come prima, se si prova a guardare l'evento alla rovescia partendo dalla fine, si può chiarificare in maniera più semplice (ma anche più maliziosa). Se si prova invidia in un contesto, un ragionamento introspettivo la può estendere in altri ambiti e solo -dopo- questa appare anche in quegli ambiti, per un esigenza di logica, solamente applicata e non indagatrice di qualcosa che c'era, ma non era manifesto e doveva emergere. Queste armi retoriche sono in prima linea nelle battaglie politiche sulla "vera" natura da salvaguardare. L'unica natura vera che emerge è che l'uomo è decisamente coglionabile a fini politici.]]>
2015-02-05 17:46:44 Fabiovolo: Social Magazine scritto da geek.
2015-02-05 17:46:44 McLol: Hai l'intento nascosto di uccidere il prossimo, ed è tanto più vero quanto questo non si da a vedere anzi viene fortemente rimosso tanto da non essere mai evidente, il fatto che non uccidi un passante per strada è la prova inequivocabile che lo vuoi uccidere (!). Troppo comodo così.. Eppure quello che succede è quasi incredibile: la persona sotto la spinta dell'autorità di chi fa certe affermazioni (o della cultura che accetta certe teorie sociali e politiche), si provoca il desiderio e gli da una modalità di esistenza subdola e nascosta. In un secondo momento la stessa teoria trova conferme dell'esistenza del desiderio o del comportamento ritrovandolo dove essa stessa l'ha messo. E se ne compiace. Altro punto che molte teorie trattano secondo me in maniera ingenua è quello dello sfogo. Si nota ad esempio che in certi casi non si manifesta invidia, mentre quando c'è opportunità di non avere ripercussioni personali (ad esempio mischiati ad una folla) questa appare. E conclusione unendo i punti? Nel primo caso era presente ma non "emerge". Stava li in catene aspettando una falla nella cisterna a pressione, per sfogare e dare sollievo al sistema compresso e troppo carico. Ma siamo un sistema idraulico di vasi comunicanti secondo voi? Come prima, se si prova a guardare l'evento alla rovescia partendo dalla fine, si può chiarificare in maniera più semplice (ma anche più maliziosa). Se si prova invidia in un contesto, un ragionamento introspettivo la può estendere in altri ambiti e solo -dopo- questa appare anche in quegli ambiti, per un esigenza di logica, solamente applicata e non indagatrice di qualcosa che c'era, ma non era manifesto e doveva emergere. Queste armi retoriche sono in prima linea nelle battaglie politiche sulla "vera" natura da salvaguardare. L'unica natura vera che emerge è che l'uomo è decisamente coglionabile a fini politici.]]>